Bingewatching natalizio, ovvero le serie tv da recuperare sotto l’albero

Nel vademecum di sopravvivenza alle feste, fatte di pranzi e cenoni interminabili, parenti invadenti, tombolate, “a te e famiglia”, il bingewatching occupa una posizione assolutamente privilegiata.
Appassionati di serie tv e non, ci ritroviamo tutti davanti al piccolo schermo alla ricerca di un prodotti televisivi capaci di accompagnare i picchi glicemici e distrarci dalle faide sul veglione di Capodanno, dai regali che non sono sempre all’altezza delle nostre aspettative, dalla malinconia delle feste stesse.
Quali sono allora le serie del 2017 capaci di compiere questo piccolo miracolo di Natale? Seppur con non poca difficoltà, ho redatto una lista dei cinque migliori prodotti del piccolo schermo.

1. Stranger Things 2 – Netflix  
Amanti del fantasy, degli anni ’80, di Winona Ryder, di Dungeons & Dragons, delle mini serie, questa seconda stagione fa per voi. Dopo una prima stagione che ha tenuto incollato agli schermi il mondo intero, i nerd di Hawkins sono tornati. Ci sono anche le mamme apprensive, Eleven, Nancy, Jonathan, Steve e il capo della polizia Jim Hopper. E, ovviamente, il Demogorgone. Con la minaccia del Sottosopra sempre più vicina, i giovanissimi protagonisti ci guidano verso nuove avventure, alla scoperta di un universo sempre più ricco, con la purezza e l’innocenza che li ha contraddistinti sin dalla prima stagione. I fratelli Duffer riescono ancora una volta nella straordinaria impresa di creare una mitologia nuova, che attinge dai film del passato senza però perdere in autenticità, e amplificano l’empatico rapporto tra spettatori e protagonisti. Un successo plebiscitario.

2. The Handmaid’s Tale – Hulu

Tratta dal racconto distopico di Margaret Atwood “Il racconto dell’ancella”, la serie tv mostra il punto di vista di una donna vittima di un nuovo, soffocante regime totalitario.
Offred, come le altre ancelle di Gilead, può indossare solo abiti scarlatti e, privata di diritti ed identità, deve assolvere ad un solo, fondamentale, compito: dare figli all’élite di una dittatura militare spacciata per repubblica. In un mondo colpito dall’infertilità, la schiavitù in cui sono ridotte le donne fertili trasforma il sesso in un rituale freddo, una religione in una nauseante tribolazione. Questa serie tv ha racconto premi e consensi, ma soprattutto ha saputo unire una regia minimale ed elegante alla narrazione brillante di un’insurrezione interiore.

3. The good fight – CBS

Può uno spin-off superare, con una sola stagione all’attivo e la seconda in corso di lavorazione, il successo di una serie da ben sette stagioni? Certo che sì. Si tratta di The good fight, spin-off dell’acclamatissima The good wife. Salutata Alicia Florrick, con un finale che ha lasciato perplessi molti spettatori, è Diane Lockart – l’irriducibile avvocato tanto astuto quanto elegante – a catapultarci in una nuova lotta, per una giusta causa.
In procinto di godere una munifica pensione in Provenza, Diane viene travolta da uno scandalo finanziario che le porta via ogni cosa: i risparmi, i progetti dal profumo di lavanda, la reputazione. Costretta a tornare sul mercato, Diane accetta la proposta di un collega e si rimette in gioco contro le uguaglianze sociali e le violenze istituzionali. Al suo fianco, Lucca Quinn (Cush Jumbo) e Maia Rindler (Rose Leslie). Vivace, fresca, intrigante, questa serie catapulta nelle aule di tribunale creando uno scenario nuovo, ricco, dotato di una complessità morale.
Questo spin-off non fa rimpiangere Alicia Florrick, già eroina indiscussa, semmai mette in scena nuovi personaggi credibili cui ispirarsi. Chapeau.

 

4. The Crown 2 – Netflix

Disponibile dall’otto dicembre, The Crown 2 riprende il fascino delle atmosfere e la scrittura solida della prima stagione per affrontare nuovi temi: la sofferenza della monarchia, segreti e scandali dei matrimoni reali, la crisi economica e politica del Regno Unito. Claire Foy, nei panni di Elisabetta II, regala ancora una volta magistrali interpretazioni, ma riesce a lasciar spazio anche ad altri interpreti. Variano registri, scenari, ritmi, riuscendo a regalare uno spaccato degli anni che vanno dal 1955 al 1963 fatto di estremo realismo e sorprendente umanità: non siamo mai stati così vicini alla comprensione delle dinamiche della famiglia reale inglese.

 

5. This is us – NBC

Questa carrellata non poteva che concludersi con le vicende della famiglia Pearson e dei Big Three (i gemelli Kate e Kevin e il fratello adottivo Randall). Archiviata la prima stagione nel mese di marzo, da ottobre la seconda è stata rilasciata da Fox a partire da ottobre.
Il punto di forza di questa serie sta nei protagonisti stessi, personaggi indagati negli aspetti più profondi dell’animo, per i quali ogni aspetto del presente è diretta conseguenza del passato, che viene ripercorso attraverso allo sfasamento di diverse linee temporali. Al centro della serie troviamo la fragilità e la fallibilità dell’essere umano, l’importanza delle radici, ma soprattutto la resilienza, la capacità di andare avanti nonostante l’impulso irrefrenabile a guardare indietro, quando tutto era più facile.
Il montaggio è elegante, la scrittura perfetta. Ogni episodio svela un tassello che va ad aggiungersi ai precedenti, quasi come se la storia fosse stata costruita come un puzzle in cui ogni giorno dona la possibilità di dire che “questo è solo l’inizio”.

Moltissime altre sono le serie che ben si adatterebbero al Natale, come Friends con la sua carrellata di episodi natalizi, o Fantaghirò (appena caricata su Netflix per i nostalgici degli anni ’90). Per non parlare delle dozzine di film a tema, tra i quali mi sento di consigliare i miei evergreen natalizi: Il Re Leone, Harry Potter (tutti gli otto film) e Love Actually.
Qualunque sarà la vostra scelta, non mi resta che augurarvi buona visione!