Chitarra, voce e Senape: il primo Ep di L’Ennesimo.

Raccontare la propria storia senza artifici.

Chitarra, voce e un bagaglio di sensazioni da voler mostrare senza giri di parole.

Ecco a voi L’Ennesimo, non un ennesimo artista emergente, ma l’ennesimo artista emergente della scena Indie da non sottovalutare e da tenere d’occhio.

L’Ennesimo è Paolo Pasqua da Cosenza, voce e chitarra di questo particolare progetto.

Il 4 luglio 2017 è uscito il suo Ep d’esordio Senape.

Ma prima di iniziare a leggere l’intervista, vi consiglio vivamente di premere play, la musica concilia la lettura.

E’ uscito di recente il tuo nuovo Ep. “Senape”. Come è nata l’idea? Cosa ti ha ispirato?

“Senape” raccoglie una serie di canzoni che erano già nate in precedenza, per un motivo o per un altro, che ad un certo punto ho deciso di incidere. Volevo semplicemente mettermi alla prova.

Infatti mi sono distaccato dalla mia precedente band, per lo più per divergenze artistiche, decidendo di affiancarmi a Francesco Clarizio, giovane produttore e fonico, per fare questo esperimento. E fin’ora si è rivelata un ‘ottima scelta.

“Senape”. Come mai la scelta di questo nome?

Fondamentalmente, non vuol dir niente.

E’ un nome nato per caso, che poi ha preso significato successivamente.

Ero in Studio, e vista la mia particolare attenzione per le armonizzazioni vocali eravavamo arrivati ad un numero esorbitante di tracce voce. Francesco Clarizio, dal mixer, ad un certo punto mi dice:” Paolo, stiamo esagerando, è troppo. E’ come mettere troppa senape in un panino”.

Ed ecco, la sensazione era quella, ti trovi per la prima volta in uno Studio per poter fare tutto ciò che hai pensato nei mesi precedenti e tutte le idee le metti fuori così, le aggiusti successivamente, ma rimangono lì d’impatto. Con il mio primo Ep volevo appunto rappresentare questa sensazione.

Come mai hai scelto di mantenere una vena prettamente acustica?

Sono canzoni che nascono con chitarra e voce, non mi andava di snaturarle per ora. Anche se alcune sono state completamente prese e rifatte.

Come nascono i tuoi testi? 

Idee.

Per esempio quando ti capita di aspettare l’autobus o sei nella tua camera ed hai bisogno di dire, di esprimere un qualcosa. Così ti metti e le scrivi di getto, magari successivamente le rielabori ma senza snaturarle. Mi piace riuscire a trasmettere le impressioni della vita quotidiana, un piccolo particolare che assume importanza attraverso il testo di una canzone.

Nei live utilizzi una strumentazione particolare? O preferisci chitarra e voce?

Per adesso preferisco chitarra e voce.

Come se fossi davanti a te, in camera, per strada e suonassi semplicemente le mie canzoni.

Per quanto riguarda la distribuzione dell’Ep? Come hai fatto e cosa consigli.

Ho trattato tutto in maniera indipendente, con un contratto di distribuzione per ogni Store online.

Anzi consiglio ai giovani musicisti come me “Tunecore”, che permette di avere le royalties su tutti i vostri brani, con un contratto standard, con la possibilità di vendere le vostre canzoni, insomma si occupa di tutto il sito.

Prossime date in programma e futuri progetti?

Collaboro con un promoter romano Giuseppe Piccoli, che riesce a darmi una grossa mano.

Le prossime date saranno :

il 23 Novembre al B-Side di Rende (CS);

il 15 Dicembre a Viterbo;

il 16 Dicembre a Roma al Pierrot Le Fou;

il 17 Dicembre a Roma al Spaghetti Unplugged.

Inoltre sto lavorando per il nuovo Ep/CD in uscita l’anno prossimo, considerando anche di andare in Tour con una band.

I tuoi gruppi di riferimento per questo progetto?

Principalmente I Cani, i primi Cani quelli di Post Punk. Poi Calcutta e la scena Indie fondamentalmente.

 

Sono gruppi che ti hanno formato anche musicalmente? O sono stati solo funzionali all’Ep?

No, a livello di formazione musicale non ho mai ascoltato musica italiana, mi sono affacciato al cantautorato solo di recente, anche perchè colgo molta profondità nei testi ma poca attenzione nella musica.

Le mie principali influenze musicali sono state i Radiohead, Jeff Buckley, Bon Iver. Essenzialmente sono cose che vorrei fare prima o poi, vorrei infatti nei prossimi progetti espormi di più, un lavoro più introspettivo.

Inoltre mi piace molto l’elettronica, il punk, il post-punk.

La copertina di Senape. Come nasce?

E’ ispirata ad un opera di Dalì che si chiama Giraffa in fiamme. L’opera racconta le idee, i propri impulsi che vengono sistematicamente nascosti nei cassetti. Ci sono manichini giganteschi con appunto questi cassetti, lo sfondo è rappresentato dal deserto e in un angolo, in prospettiva, c’è questa piccola giraffa in fiamme. Dalì decide di chiamare l’opera Giraffa in fiamme, dando rilievo ad un piccolissimo particolare della sua opera. Ed è proprio questo che cerco di fare con le mie canzoni, dar rilievo alle piccole cose.

ASCOLTA LA PLAYLIST DI L’ENNESIMO