Indietreggiare per prendere la rincorsa: cosa ci insegna il Rinascimento

Ciò che sta attualmente capitando in Italia è surreale e totalmente inaspettato. Ciò che è avvenuto a livello mondiale è ancor più inverosimile. Ciò che si è abbattuto sull’intera umanità spaventa, a volte terrorizza perché al di fuori di ogni immaginazione. Solo un mese fa, era impensabile il diffondersi di una pandemia, e le notizie di un’infezione virale che aveva colpito la Cina, giungevano a noi e al resto d’Europa come un eco lontano. Eravamo convinti che questa strana influenza si sarebbe scongiurata nel breve tempo, e limitata al territorio Cinese, perciò ignari di quello che sarebbe potuto accadere, continuavamo la vita di sempre. Ma la storia insegna che le pandemie non conoscono geografia, non sanno cosa sono i confini, e non conoscono ricchezza e ceti sociali, cogliendo tutti, i governi in primis, impreparati a fronteggiare una minaccia di proporzioni mondiali. La minaccia del 2020, come oramai sappiamo, si chiama Covid-19, un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Il nuovo Sars-Cov-2 non è mai stato identificato prima, ed è stato segnalato a Wuhan in Cina, nel dicembre 2019. In questi giorni concitati e angoscianti, si chiede alla popolazione un sacrificio, che è un sacrificio minuscolo rispetto a quello che sta avvenendo intorno a noi. La comunità scientifica infatti lavora in tempi record per brevettare un vaccino, gli Stati sono impegnati ad arginare il virus, varando riforme che limitano per quanto possibile il danno economico, le forze mediche si spendono senza sosta in una guerra impari per mezzi e personale sanitario. Ed in questo clima di incertezza e paura, ciò che noi possiamo fare è volgere lo sguardo ad un domani migliore con ottimismo e speranza, forti delle lezioni che il passato ci ha tramandato.


I nostri libri di storia, letteratura e arte sono pieni di riferimenti, opere e scoperte appartenenti ad un secolo d’oro che nacque dapprima in Italia e si diffuse poi in tutta Europa: il Rinascimento. Non tutti però, ricordano che questo periodo fu preceduto da una grave pestilenza tristemente nota come Peste Nera.
La Peste Nera si diffuse in Europa nel 1348 e per tre lunghi anni causò sofferenza e lutti in tutti i popoli. È strano ricordare la triste coincidenza di origine di questa pandemia, partita infatti dall’Asia e precisamente nel territorio tra Cina e Mongolia del deserto del Gobi. La terribile peste bubbonica, malattia endemica dei roditori, si diffuse nella colonia genovese di Caffa nel mediterraneo, dove un condottiero tartaro fece lanciare oltre le mura di Caffa, dei cadaveri infetti. Nel 1347, le navi genovesi portarono l’infezione in Italia e proseguendo attraverso la via commerciale raggiunse la Francia, la Spagna e l’Inghilterra. Successivamente il morbo si diffuse in tutta Europa trovando il terreno fertile nelle condizioni igieniche precarie e nelle carestie di quegli anni. Questa pandemia uccise un terzo della popolazione europea del tempo, poiché in nessun modo si poteva impedire il contagio e nessuna medicina o cura era all’epoca disponibile, anche se alcune città europee limitarono i danni del contagio come Milano o furono del tutte risparmiate come Praga, l’intero Belgio e la Polonia. Ciò fu possibile grazie alla limitazione di ingresso delle merci o imponendo di stare a casa in via precauzionale per 40 giorni. Nacque proprio in quegli anni la quarantena, che la città di Venezia adottò per prima per gli equipaggi delle navi che sbarcavano in quegli anni. La pestilenza si accompagnò ad un terrore e un senso di sregolatezza della popolazione, che conscia del suo triste destino, si lasciava andare ad una vita moralmente deprecabile.

La scienza tentò di spiegare questa pandemia come un castigo divino, o uno squilibrio di fenomeni terrestri. Firenze fu una delle città più colpite, e proprio dalle ceneri di questa città si diffuse il movimento, artistico, storico e culturale del Rinascimento. Il Rinascimento pose al centro di tutto l’uomo; l’uomo infatti era in grado di determinarsi di coltivare le proprie doti, con le quali poteva vincere la fortuna e dominare la natura modificandola. Quindi si diffuse un nuovo spirito, una nuova consapevolezza che investì tutti i campi dell’uomo: la scienza, l’economia, l’arte e la società. Il Rinascimento rappresenta infatti il ritorno alla luce, e l’uscita dell’Europa dai secoli bui del Medioevo.

Questo rinnovato senso di fiducia nell’uomo che lo pose al centro di tutto, si espresse con il riavvicinamento all’arte greco romana e la riscoperta della bellezza classica. Il culto dell’immagine e del bello è pienamente rappresentato dalla scultura di Michelangelo che dal 1504 diventò l’emblema della città di Firenze. L’architettura sbocciò grazie alla costruzione di nuove piazze o il loro ampliamento, le città rispetto all’epoca medievale furono riorganizzate e abbellite grazie anche alla costruzione di palazzi da parte dei ricchi signori dell’epoca. Le chiese furono anch’esse abbellite e ingrandite; è di quel periodo infatti la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore del Brunelleschi che costituisce ancora oggi il cuore della città.

La Peste Nera portò dei profondi cambiamenti anche dal punto di vista sociale, e causò il declino dei modelli medievali del feudalesimo poiché i contadini risparmiati dalla peste, avanzarono maggiori diritti nei confronti dei feudatari chiedendo salari più alti. Nello stesso tempo le tecniche e le risorse economiche destinate ai campi migliorarono per far fronte a questa diminuzione di contadini. La situazione economica nel tardo medioevo vide uno sviluppo importante, che portarono la nascita delle prime banche come quella della Repubblica di Siena nel 1472, chiamata Monte dei Paschi.

Infine questo rinnovato entusiasmo si riflettè anche nella scienza e nella tecnologia con lo sviluppo di nuove conoscenze nella matematica, geometria e fisica rappresentate dalle personalità rilevanti dell’Epoca.

Quelli del Rinascimento furono anni che dettero una spinta e uno sviluppo in tutti i campi, e ci insegnano come guardare avanti e avere fiducia nelle doti e nelle conoscenze dell’uomo. Anche se ad oggi non ce ne accorgiamo, poiché assorbiti da questa scenario di incertezza, si stanno riscoprendo vecchie passioni o abitudini che ciascuno di noi aveva messo da parte; l’utilizzo dello smart working si sta affermando sempre di più, permettendo di migliorare le capacità di ognuno nell’interconnettersi a distanza attraverso un semplice pc e una connessione dati.
Non di meno, lo studio incessante di questi giorni da parte di tutta la comunità scientifica, permetterà di sviluppare la ricerca in questo campo, grazie alla creazione di un vaccino contro questo virus e nuovi farmaci utili per la cura, con la rinnovata consapevolezza degli Stati e dei governi, che la salute dell’uomo viene sempre al primo posto.

Quindi, impariamo dalla storia e dal Rinascimento; pensiamo che i sacrifici di questi giorni sono solo un indietreggiare per prendere meglio la rincorsa verso un futuro inaspettato ma migliore.