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Timmerman: a contatto diretto con l’arte

N13256036_1018413084945349_2838239339520869747_nato nell’Ottobre del 2014, con base a Milano, Timmerman è una comunità che si propone di dare maggiore visibilità ad artisti locali di diversa natura (designers, illustratori, musicisti, scrittori, fotografi, architetti), creando spazi online e offline che permettono loro di far conoscere i propri lavori ma anche di dar voce alle loro storie.

Gli eventi vengono organizzati per sperimentare ed esporsi e rappresentano anche una particolare occasione di interazione sociale:

Il fruitore come artista, e l’artista come catalizzatore

Abbiamo intervistato i fondatori di Timmerman per saperne di più sulla loro idea e sugli sviluppi futuri.

Com’è nato Timmerman?

Eravamo alla ricerca di uno scantinato per fare un party a Milano. Poca gente, un posto abbastanza sfigato e un po’ di passaparola sarebbero bastati. Non conoscevamo nessuno, eravamo appena arrivati da Beirut e scappati da Berlino, dopo aver fatto parte del Kindergarten collettive, un collettivo iniziato un po’ per caso ma con gli stessi obiettivi di promozione culturale e tanta festa. Lì ogni persona di casa esponeva un lavoro e cercava di contaminarsi con gli altri, poi finivamo nel delirio, con derbakke, tamburi e qualunque cosa che si potesse suonare.
Venendo qui in Italia ci siamo accorti che le persone non ballavano. Noi volevamo farlo, e quindi abbiamo deciso di fondare il collettivo e di fare la prima festa per noi, nel luogo piu’ felice che ci sia: la casa. Il salotto come dancefloor, la camera da letto come palco da concerto.
Era fantastico. Bello e intimo.
Così abbiamo cominciato in casa Pestalozzi e da una decina di persone siamo passati presto a 80. Dovevamo cambiare posto, anche perchè non avevamo invitato il vicino e, come era plausibile, la cosa non gli piacque. Il secondo atto di Fall in love or Fall asleep è stato con i Mokambo Brothers, Calembour, Arua and Eego, e Rivista Letteraria, i primi a credere in noi.
Nell’ottobre del 2014 è nato così Timmerman, con una formazione di 8/10 persone. Col tempo molte cose sono cambiate; oggi siamo in 4 e cerchiamo di sostenere il panorama artistico italiano, dando un po’ del nostro.
Scantinati comunque non ne abbiamo trovati, ma se ne conoscete uno ditecelo!

Quanti e che tipo di artisti fanno parte del vostro collettivo?

Tanti. Timmerman in olandese significa carpentiere, costruttore di stanze, e con questo nome noi ci riferiamo a tutti i creatori locali. In un certo senso pure le persone che vengono ai nostri eventi non sono più spettatori ma creatori loro stessi.
Ad un certo punto siamo arrivati ad essere di base 2, si e’ aggiunta poi Beatrice Cattedra, graphic designer, che ha dato una svolta al collettivo per quanto riguarda l’immagine.
Gli artisti che sono stati pubblicati, invece, sono al momento 20, provenienti da tutta Italia, ed abbiamo una pipeline di altri 70.

Ricercate proattivamente gli artisti o sono loro a rivolgersi a voi?

Proattivamente. La volontà curatoriale è caratteristica fondamentale di ciò che facciamo. Senza una selezione poi diventerebbe un mercatino. Non vogliamo e non ha senso. E poi siamo un po’ piccoli per pretendere che le persone ci vengano a cercare. Forse un giorno…

In che modo supportate concretamente gli artisti?

Proponiamo agli artisti spazi online ed offline per promuoversi, fare ed esibirsi.
Offline con gli eventi: Timmerman è un modo di porsi che crea questo ambiente caldo, intimo e sensuale allo stesso tempo. E’ un ambiente umano, dove molte persone con i loro diversi background si incontrano e fanno nascere nuove cose assieme; collaborazioni, arte, progetti futuri, idee, piani per conquistare il mondo, piani per salvarlo. Il clima è quello intimo e caldo del nostro salotto di casa. Un clima che accoglie la sperimentazione in modo curioso, e quindi giusto. Un clima naturale e sorridente. Un clima normale ma inaspettato. L’artista ha un ruolo importante, perché è colui che produce. Ma non è solo l’artista in quanto produttore, è anche l’artista in quanto persona. Vogliamo far nascere collaborazioni e presentare gli artisti in modo diverso da come fanno i club o le gallerie.
Online con la piattaforma timmermancollective.com, con la rubrica settimanale ARTWEEK, con la collaborazione passata con Darlin Magazine, e con il nostro canale Instagram.
Poi con il passaparola.

Siete una realtà internazionale o maggiormente rivolta agli artisti italiani?

Italiani italiani italiani. O comunque parte della scena italiana.

Vi abbiamo conosciuto grazie alla Timmerman art week, ci raccontate com’è andata?

Molto bene e non ce lo aspettavamo. E’ stato il primo evento di questo genere, in cui abbiamo per la prima volta esposto i lavori degli artisti. Durante la mostra abbiamo immaginato una gigantesca board di Pinterest per presentare le opere dei primi 8 artisti che abbiamo invitato ad Artweek. Commenti, cuori appiccicati dappertutto, pure sulle persone, molti complimenti, un’artista che ha venduto una stampa e voi che ci avete scoperto. In più la gente ballava.
E’ stato molto divertente.

Quali saranno i prossimi eventi che possiamo aspettarci?

Il 24 – 25 Settembre al P7 in viale Molise 62. Posto stupendo con spazi sia all’aperto che al chiuso. Un progetto di Tempo riuso che è riuscito a riabilitare lo spazio al pubblico. Senza realtà come loro non si avrebbe modo di usufruire di luoghi così belli. Abbiamo collaborato con loro e con i ragazzi di Quintoquarto, della palazzina stessa, Laboratorio eco-creativo, Camilla Fasoli di Cactoons, l’associazione Fucine vulcano e Fuzz Atelier. Tutti progetti che coesistono all’interno dello spazio e che hanno una gran energia. Questa volta vogliamo introdurre le persone ai mondi di altri 8 artisti e lo faremo con un’altra mostra interattiva. Ci saranno NAKI, La Fille Bertha, Isabella Bersellini, Davide Pagliardini, Giulia Nava Illustration, Walter Paganuzzi Collage, Cristina Gardumi, Filippo Spinelli.
Avremo Knock che cominceranno a suonare dall’aperitivo, a seguire un live di SCORRAZZI e dei TECHNOIR, anche loro di Milano, per poi finire con un dj set di MICK K, parte anche lui del collettivo.
Poi come al solito tante sorprese :).

Quali sono i prossimi step che avete in mente di realizzare per far crescere la vostra realtà?

Stiamo cercando spazi invernali, anche al di fuori Milano per raggiungere più persone e crearci nuove case.
Recentemente è entrato in famiglia Scorrazzi che si occuperà di tutta la parte di ricerca musicale.Vogliamo espanderci proponendo nuovi contenuti sui creatori musicali italiani. Sia emergenti, che in prossimità di una release, oppure che sono in giro da un po’ di tempo ma sono molto sottovalutati. Speriamo a Novembre di uscire con una nuova rubrica.